Islanda: terra di acqua, terra di fuoco

Luglio-agosto 2015 - Diario di viaggio di Carmelina Bertaccini
8 giorni

Questo testo non è un vero diario di viaggio, ma un insieme di emozioni e sensazioni vissute di fronte allo spettacolo della natura. Hanno arricchito la mia mente e il cuore lasciandomi un ricordo indelebile.

Ho sempre pensato all’Islanda come a un’isola solitaria, lontana, vicino al circolo polare Artico, in mezzo all’Atlantico tempestoso, forse più vicina alla Groenlandia che all’Europa, dove freddo, pioggia e vento fossero ostili, non solo nei lunghi inverni bui, ma anche durante l’estate, l’estate artica così BREVE!!!!!!!!

Ma la curiosità di vederla è diventata sempre più impellente che finalmente sono partita alla scoperta di questa isola, così poco abitata, ricca di tante meraviglie, dalla natura che domina sovrana con la sua ferocia. L’uomo non può domare gli eventi più catastrofici quali: eruzioni vulcaniche improvvise, inondazioni violente, stratificazioni di ghiaccio, l’impeto dei geyser, caldi e bollenti, ma può solo assistere impotente agli eventi e relative conseguenze.

Come si può riassumere l’Islanda?  “”Terra di fuoco,terra di ghiaccio.”””

Terra di FUOCO: più di 200 vulcani, molti dei quali attivi; l’ultima eruzione del 2010 palarizzò i cieli dell’Europa Settentrionale con una nube densa di polveri che si depositò lentamente sul suolo; le eruzioni dei secoli passati sono state disastrose e ripetute e hanno lasciato distese di lava nera raffreddatasi in formazioni curiose e spettacolari, oppure ricoperte nel tempo da un muschio morbido come tanti cuscini soffici. PROVARE PER CREDERE!!!!!!!

FUOCO: nella attività geotermica del sottosuolo dove il magma incandescente bolle a riscaldare acque sotterranee che poi emergono nelle lagune termali, acque piacevolmente delicate sulla pelle per bagni rigeneranti; acque bollenti nelle solfatare dall’aspetto lunare: rigagnoli, bocche e vapori fumanti, odor di zolfo a saturare l’aria, quasi una visione surreale,spettrale,tutto intorno il deserto.

GHIACCIO: il ghiacciaio più grande d’Europa che si adagia con tutto il suo peso su un vulcano attivo: ghiaccio e fuoco un binomio bizzarro!!! Ghiaccio nella lingua che si prolunga fino a raggiungere il mare e a formare quella meraviglia della “laguna glaciale di Jokulsarlon”. Gli iceberg galleggiano nelle acque azzurre in tante forme diverse, alcuni enormi ,altri più piccoli sembrano sagome di animali,strani quasi preistorici; la luce del sole crea riflessi brillanti a scoprire il blu intenso all’interno degli stessi, fra le spaccature più profonde.  Su alcuni lisci e piatti si appoggiano gabbiani intenti a guardare il paesaggio, oppure simpatiche foche prendono il sole con noncuranza. Sulla spiaggia nera, lambita dall’Atlantico grossi cristalli trasparenti vengono battuti dalle acque impetuose e in pochi minuti si disfano e scompaiono.

Quando l’alta marea entra nella laguna, gli iceberg sembrano vivi, si raggruppano vicini quasi a ripararsi dalla forza dell’ acqua. Uno spettacolo incantevole!!!!!!!!!!

Le coste dell’Islanda si distendono in larghissime distese di sabbia nera, oppure si sviluppano in alte falesie a picco sul mare. Lì nidificano colonie di uccelli marini vocianti, mentre le pulcinelle di mare dal becco e zampette rosse sembrano mettersi in posa per il nostro piacere di fotografarle: sono dolci, simpatiche e graziose!!!!!!!!!

In lontananza faraglioni neri emergono dalle acque o sono adagiati sulla spiaggia a controllare il territorio da invasioni indesiderate. Poi le scogliere a canna d’ organo invitano a salire sulla loro sommità o le grotte profonde incuriosiscono con i loro misteri.

Ogni paesaggio rimanda a tempi lontanissimi, alle ere geologiche, agli sconvolgimenti tettonici, quel tempo così primordiale che in Islanda si vede nella dorsale medio-atlantica che l’ attraversa da Sud a Nord: una spaccatura profonda a separare la placca tettonica americana da quella asiatica, ancora in movimento. 

Sotto le rocce, a Nord, fra le spaccature ancora acque calde, vapori che salgono, laghetti colorati che appaiono alla vista e poi scompaiono.

ISLANDA terra di ACQUE: le cascate più spettacolari, prodotte dai fiumi quando incontrano nel loro percorso salti profondi nel vuoto; sono ricche di acque e quindi fragorose e tonanti; formano canyon stretti e lunghi fra pareti altissime in cui risalgono vapori densi e spruzzi d’acqua. Per alcune il salto appare come un sipario teatrale, si può camminare al suo interno fino a risalirne la cima. Altre scendono su pareti di basalto a canne d’organo e le acque si dividono in tanti rivoli contemporaneamente: lo spettacolo e’ sempre assicurato!!!!!!! 

Anche i laghi sono magici, sia quando riempiono con acque azzurre i crateri di vulcani spenti o sono racchiusi dalle pareti ripide e profonde di canyon a formare oasi colorate molto romantiche!!!!!!

CLIMA: un po’ bizzarro, pioggia a volte battente, spesso pioggerellina fine, poi sole aperto, vento che spazza le nuvole velocemente o le ricompone per un nuovo scroscio, rapido: a Sud mitigato dalla corrente del Golfo, o reso più freddo a Nord dalle correnti fredde dell’Artico; sempre molto variabile e imprevedibile.

Ma la natura non è mai maligna perché, in primavera inoltrata, ricopre le sue distese sconfinate di fiori coloratissimi; dal blu -viola dei lupini, al verde dei cespugli, al giallo screziato di tanti altre piante fiorite, alle fronde delle betulle, a tutti i colori dell’arcobaleno che spesso appare sulle cascate o a quelle striature colorate degli altipiani più interni,o dentro alle grotte di ghiaccio.

CITTÀ: la capitale Reykiavik, piccola e accogliente, è adagiata sul porto. Domina la chiesa modernissima, sicuramente unica come architettura, le case colorate offrono alla vista finestre addobbate con fiori o oggetti che ricordano l’infanzia dei proprietari o la presenza di bimbi, immagini romantiche!!!!! 

Ma sul porto spicca sicuramente il teatro Harpa, tutto acciaio e cristallo dalle mille sfaccettature colorate secondo la disposizione dei raggi del sole o quella della illuminazione serale. Un gioiello di modernità!!!!!!!!

Ma non si può lasciare l’Islanda senza una uscita in mare aperto per l’avvistamento delle balene che sono parte del paesaggio. E allora si parte ben protetti dal freddo, dal vento, dagli spruzzi delle onde ad aspettare che arrivino con i loro sbuffi. L’attesa, a volte un po’ lunga, compensa la meraviglia di aver visto le acrobazie dentro e fuori dell’acqua che riescono a fare nonostante il peso dei loro corpi.

Si beano di offrire ai turisti il loro spettacolo lasciando un ricordo indelebile in chi deve lasciare quel paese fantastico.

Esiste il mal d’Africa, ma io dico che esiste anche il MAL D’ISLANDA!!!!!!!!!!!!

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