Brasile breve, ma intenso

Dicembre 2019 - Gennaio 2020 - Diario di viaggio di Stefania Altieri
15 giorni

Un Viaggio è sempre una scoperta, prima di luoghi nuovi è la scoperta di ciò che i luoghi nuovi fanno alla tua mente e al tuo cuore. Viaggiare è sempre, in qualche forma, esplorare se stessi. (Stephen Littleword)

E’ un sogno che si avvera… il tour del Brasile con un Capodanno indimenticabile a Rio!

L’itinerario prevede le mete classiche del Paese e si sviluppa su quattro tappe fondamentali. Si comincia da Salvador de Bahia, cuore della cultura afro-brasiliana, con il suo centro storico ricco di chiese cattoliche, ma anche di tracce della cultura animista e dei rituali del Candomblè. Abbiamo anche un po’ di tempo per visitare le vicine spiagge di Praia do Forte e Guarajuba.

La seconda tappa ci porta a Ouro Preto (Oro nero), prima località brasiliana dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, famosa per l’architettura coloniale e per le miniere d’oro, che hanno fatto per molti decenni la fortuna dei portoghesi.

Terza tappa: con 275 cascate, alcune alte fino a 70 metri, le cascate di Iguassù sono una delle sette meraviglie naturali del mondo.

Quarta tappa del viaggio è Rio de Janeiro, una delle città più belle del mondo, con le splendide spiagge di Ipanema e Copacabana, i quartieri del centro storico di Lapa e Santa Teresa, i panorami mozzafiato che si vedono dal Corcovado e dal Pan di Zucchero.

23 Dicembre 2019  – Salvador de Bahia

Dopo lo scalo a San Paolo, arriviamo a Salvador de Bahia. Fuori c’è Hector, la nostra bravissima guida, che ci attende. Saliamo sul bus e ci dirigiamo verso la pousada. Alloggiamo a pochi passi dal centro storico per cui lasciamo le valigie e siamo subito pronti per immergerci nella vita locale. Cominciamo il tour della città dallo storico quartiere del Pelourinho, conosciuto anche come Ciudade Alta. Passiamo dalla famosa piazza dove c’era l’antico palo della gogna a cui venivano legate e frustate le persone che commettevano reati. Camminiamo tra i vicoli acciottolati, gli edifici colorati, i negozi di souvenir afro-bahiani e le piazze animate da musicisti e ballerini. Hector ci mostra gli angoli nascosti, gli affascinanti panorami e ci racconta particolari avvincenti della storia di Bahia.

Tra i luoghi di maggior interesse di epoca coloniale ci sono l’Igreja e il Convento São Francisco. Il complesso religioso comprende il chiostro, noto per il ciclo di azulejos provenienti dal Portogallo e la chiesa barocca, considerata una delle più belle del Brasile, completamente ricoperta da decorazioni d’oro. Torniamo nella pousada e, dopo un bagno nella piscina, ci prepariamo per la serata. Una buona e generosa cena con la tipica moqueca bahaina conclude questa nostra prima giornata in Brasile.

24 Dicembre 2019  – Tour delle isole (Frades e Itaparica)

Dopo un’ottima colazione, facciamo una passeggiata verso il porto. Prendiamo l’Elevador Lacerda, l’ascensore che collega la parte alta con quella bassa della città. Passiamo dal Mercato Modelo e andiamo al molo per imbarcarci per il tour delle isole: Frades e Itaparica. Navighiamo nella Baia de Todos os Santos, la più grande dell’intero Brasile, che regala splendidi scorci della città, con i suoi evidenti contrasti fra la parte nuova e quella coloniale.

 
Dopo la prima ora e mezza di navigazione, arriviamo all’isola dei Frati. Ci sono varie bancarelle di souvenir e ambulanti che vendono cibo e bevande. Ci si può sedere sotto i grossi ombrelloni o camminare sul bagnasciuga alla scoperta di spiagge deserte. L’acqua calda del mare invoglia a stare a mollo e ci sono anche le docce sul giardino in cima alla spiaggia. La sosta dura un paio d’ore di completo relax.
Tra croci cristiane e riti indù, tra palazzi ocra e facciate pastello, tra porte ossidate dal tempo e piastrelle bianche e blu, se non fosse per qualche mucca sul ciglio della strada o sdraiate sulle spiagge, si potrebbe immaginare di essere in qualunque altro territorio coloniale.

Ci rimbarchiamo e, dopo mezz’ora, siamo a Itaparica. Si può mangiare al ristorante oppure rilassarsi nell’angolo delle amache. Noi preferiamo stenderci all’ombra, a ridosso della laguna. Ripartiamo nel primo pomeriggio e in un paio d’ore rientriamo in città. La barca è comoda e grande: si può prendere il sole nella parte superiore o stare sdraiati a prua e chiacchierare piacevolmente, cullati dalle onde. Sulla strada per la pousada facciamo varie soste nei caratteristici chioschi che offrono bibite e folclore. 

Nella pousada ci hanno preparato una ricchissima cena per la vigilia di Natale. Ci sentiamo coccolati e fortunati di festeggiare insieme in questo splendido posto del mondo.

25 Dicembre 2019 – Praia do Forte e Guarajuba

Di buon’ora saliamo sul nostro bus che, in un’ora e mezza circa, su comoda strada, ci porta a Praia do Forte. Dopo qualche decina di metri dal parcheggio siamo nella via centrale della nota località balneare. Stanno aprendo i tanti negozi lungo la strada parallela alla spiaggia: artigianato, abbigliamento, souvenir, specialità alimentari. L’occasione per fare shopping non manca. Alla fine della strada commerciale, sulla sinistra guardando il mare, c’è il Centro Tamar, un’istituzione che da 35 anni si occupa della salvaguardia delle tartarughe marine. La visita dura 45 minuti. Tornati al parcheggio saliamo sul bus e raggiungiamo la nostra seconda tappa: Praia Guarajuba, una bellissima e lunga spiaggia di sabbia finissima ed alberi che quasi lambiscono il mare. Dopo un bagno rinfrescante nell’oceano, un po’ di sole, una passeggiata sul bagnasciuga ed un pranzetto con ottime aragoste a buon mercato, ci ritroviamo con il nostro autista per tornare a Salvador. Quando arriviamo alla pousada, ci organizziamo per esplorare il quartiere di Rio Vermilho e passare una piacevole serata in piazza. Al famoso chiosco Da Cira prendiamo quello che è considerato il miglior acarajè del Brasile, piatto tipico della cucina afro-brasiliana, composto da una pasta di fagioli, cipolla e sale, fritta nell’olio di dendê, una palma del Nord-Est brasiliano.

26 Dicembre 2019 – Salvador de Bahia (city tour) – Belo Horizonte

Ci dirigiamo verso il mare attraversando l’elegante e borghese quartiere Vittoria con viali alberati e palazzi eleganti. Raggiungiamo l’animato lungomare di Barra, tre lingue di terra che protese verso il mare ospitano altrettanti forti coloniali. Facciamo una sosta al Forte de Santo Antonio da Barra  con all’interno il faro più antico di tutto il Sud America. Dal forte si ammira un bel panorama di Salvador.

Torniamo sul bus e facciamo un’altra fermata alla diga di Tororo, un bacino artificiale costruito nel XVII sec. Al centro del laghetto ci sono le statue giganti degli Orishas, figure rappresentative del Candomblé. Proseguiamo costeggiando il mare nella fascinosa zona di Ribeira per arrivare alla Basilica do Senhor do Bonfim, chiesa delle fitas, i cordoncini colorati da annodare alle cancellate esterne. Il santuario è meta di molti pellegrini che chiedono grazie e miracolose guarigioni. Tre nodi corrispondono a tre desideri…

All’interno della chiesa ci soffermiamo nella cappella degli ex voto, ad oggetti raffiguranti diverse parti e organi del corpo. La Ribeira anticamente era un quartiere in cui le famiglie ricche andavano in ferie durante l’estate, successivamente è diventato un sobborgo di pescatori ed oggi è uno dei pochi quartieri residenziali non contaminato da grandi ed anonimi grattacieli o centri commerciali. Lungo le belle spiagge della Riberinha, alcuni pescatori puliscono e vendono il pesce nei piccoli banchetti. Alcuni mettono la pelle del pesce ad essiccare. Il posto è molto tranquillo e ci godiamo il contatto con i locali. Riprendiamo la strada e ci fermiamo al Forte di Montserrat. Saliamo in cima per scattare foto panoramiche. Facciamo poi tappa al mercato popolare di Sao Joaquim, dove si trovano generi alimentari di tutti i tipi, erbe medicinali e oggetti religiosi. Compriamo noci brasiliane e anacardi a buon mercato e poi visitiamo l’attiguo mercato del pesce. E’ arrivato il momento di salutare Hector e di prendere la strada per l’aeroporto. Sbrigate velocemente le pratiche aeroportuali, partiamo per Confins-Belo Horizonte. Ci attende Claudio, la nostra guida con il bus e l’autista Junior. Il nostro hotel è al centro della capitale dello Stato del Minas Gerais. Prima di andare a dormire, andiamo a cena: Picanha per tutti!

27 Dicembre 2019  – Inhotim

In un’ora e mezza attraversando bellissimi panorami verdi, arriviamo al Parco di Inhotim, che ospita una delle più grandi fondazioni di arte contemporanea del Brasile ed è uno dei più grandi centri d’arte all’aperto dell’America Latina. È stato fondato dall’ex magnate minerario Bernardo Paz nel 2004 per ospitare la sua collezione d’arte personale, ma è stato aperto al pubblico un paio di anni dopo. Questo parco coniuga una natura rigogliosa e meravigliosi giardini con istallazioni artistiche. Si respira un’aria di serenità e pace mentre si raggiungono i vari padiglioni dislocati sull’ampia area.

Per facilitare gli spostamenti prendiamo le golf car per andare su e giù tra le bellezze della natura e le opere d’arte. Ci godiamo la giornata fino ad orario di chiusura. 

Anche la strada per Ouro Preto è bellissima. Dopo un paio d’ore, arriviamo nell’antica capitale del Minas Gerais. Lasciamo i bagagli nella pousada e andiamo a fare un giro nelle strade centrali del paese, esplorando la tipica architettura coloniale degli edifici, illuminati da soffuse luci gialle, che sprigionano un’atmosfera di altri tempi.

28 Dicembre 2019 – Ouro Preto – Mina du Veloso – Mina de Passagem – Mariana – Ouro Preto

La prima sosta di oggi è un punto panoramico dal quale Claudio ci spiega la storia della città mineraria che si dipana sulle colline davanti ai nostri occhi e che sorgeva lungo la Strada Reale dell’Oro, snodo dei traffici coloniali di oro, pietre preziose e schiavi. Oggi Ouro Preto, grazie alla sua architettura coloniale e alle chiese barocche, è stato il primo sito brasiliano ad essere dichiarato Patrimonio Unesco nel 1980. Benchè il turismo sia la voce più importante dell’economia della città, si trovano sedi di industrie metallurgiche, come la Alcan, la più importante compagnia di alluminio del Brasile. Nei dintorni ci sono depositi di minerali e di una pietra tipica del posto: il topazio imperiale. In pochi minuti arriviamo alla Mina du Veloso, che si trova al centro del paese. Con il nostro elmetto in testa entriamo nella miniera immergendoci in una ragnatela di lunghi e stretti corridoi che ci danno l’idea delle condizioni di lavoro sopportate dai minatori. La visita dura un’ora e la guida ci spiega la geologia e la storia della schiavitù mineraria. Con il bus ci spostiamo a Mariana, la prima capitale di Minas Gerais, distante poco più di 12 km e visitiamo la Mina de Passagem, la più grande miniera d’oro accessibile al mondo. A bordo di un carrello posto su una rotaia, ci spingiamo a 120 metri di profondità. 

Si arriva fino ad un grosso antro dove si è formato un laghetto naturale, meta di speleologi. Ascoltiamo le interessanti spiegazioni sulle tecniche estrattive. La visita dura circa mezz’ora. Un veloce ed apprezzato pranzetto in un ristorantino ao kilo ci dà l’energia per il resto della giornata. Con Claudio facciamo un giro per Mariana scovando gli angoli più suggestivi ed ammirando le due belle piazze del paese. Facciamo anche una capatina al Municipio, da dove c’è una bellissima vista su due delle principali chiese cittadine e il ritratto di Maria Ana d’Austria che ha dato il nome alla città. Riprendiamo il bus e ritorniamo ad Ouro Preto per visitare la sontuosa Chiesa di Nostra Signora del Pilar decorata con più di 400 kg d’oro e d’argento, la seconda più opulenta del Brasile, dopo quella di San Francisco a Salvador. Il tour finisce nella bellissima Chiesa di San Francesco di Assisi, splendido esempio di arte coloniale con la facciata interamente scolpita dal famoso scultore Aleijandinho e con pregevoli affreschi al suo interno. Salutiamo Claudio a Piazza Tiradentes, dedicata al famoso patriota legato all’indipendenza del Brasile e ci rifugiamo in una delle ottime cioccolaterie della piazza. Facciamo un breve salto in pousada prima di concludere la serata in un bellissimo ristorante con grandi sale ben curate e la terrazza sulle affascinanti stradine acciottolate.

29 Dicembre 2019  – Ouro Preto – Conghonas – Aeroporto Confins – Foz do Iguazù

Ci aspettano 39 Km di comoda e bella strada per Conghonas. Andiamo ad ammirare le statue dei Profeti, capolavoro di Aleijandhino, una delle opere d’arte più famose del Brasile.

Entriamo nel moderno museo dedicato ai capolavori di Antonio Francisco Lisboa (Aleijadinho) che è situato accanto alla Basilica do Bon Jesus de Matosinhos. Video informativi e mappe propongono diversi modi di conoscere il Santuario, come la sua costruzione e i significati iconografici, religiosi ed artistici dell’opera. Appena usciti cominciamo la salita alla Basilica ammirando le statue di legno, anch’esse opera del grande scultore, contenute nelle Cappelle della Passione di Cristo. Meta di pellegrinaggi, la chiesa rappresenta all’esterno un modello di barocco brasiliano e all’interno un esempio di rococò. C’è anche qui, come nella chiesa di Bomfim di Salvador, la suggestiva stanza degli ex voto con foto ed immagini dei miracoli. Salutiamo e ringraziamo Claudio, mentre il nostro autista Junior, prima di andare all’aeroporto di Confins, passando da Belo Horizonte, ci porta a vedere il quartiere residenziale di Pamphula che si affaccia sul lago artificiale omonimo, lungo le cui rive si trovano edifici progettati dal famoso architetto Oscar Niemeyer, come il Museu de Arte, la Capela Curial de São Francisco de Assis e la galleria Casa do Baile. Partenza in orario, transitiamo per San Paolo e arriviamo a Foz do Iguazù. Andiamo a cena in un ristorante molto particolare dove si vende tutto ciò che è esposto. 

30 Dicembre 2019 – Foz do Iguazù Cascate lato argentino – lato brasiliano

La giornata è stupenda e fa caldo. Facciamo colazione prestissimo. La nostra guida Lourdes raccoglie i passaporti. Dopo mezz’ora di strada siamo alla frontiera con l’Argentina e sbrighiamo le formalità doganali in poco tempo. Ad orario di apertura arriviamo all’ingresso del Parco delle Cascate lato Argentino. Dopo l’entrata c’è un edificio per le informazioni turistiche, con le mappe del parco e le foto con le didascalie della fauna e della flora autoctone. I percorsi sono evidenziati da cartelli, le passerelle sono comode e sicure, il personale è dislocato dappertutto per dare assistenza, i posti di ristoro sono sparsi ovunque. Iniziamo la visita dalla famosa Garganta del Diablo. Siamo i primi a salire sul trenino elettrico che fa la spola tra la lussureggiante vegetazione sui due km di ferrovia e trasporta i turisti per tutto il giorno. Scesi dal treno percorriamo circa 600 metri su una passerella posta appena sopra il livello del fiume Iguazù (e rifatta più volte a causa delle inondazioni) fra piccole isolette di roccia e rifugi di uccelli. Arriviamo alla terrazza panoramica fino a pochi metri dalla cascata più imponente di tutto il fronte, un salto di 80 metri ed un muro d’acqua che scompare in una colonna di nebbia con un rumore assordante. E’un’immagine spettacolare ed impareggiabile. Facciamo le foto mentre arrivano altri turisti. Controcorrente, torniamo per la stessa passerella e riprendiamo il trenino fin dove siamo partiti. Da qui raggiungiamo la camionetta aperta del parco che ci porta, in un percorso interno della foresta, ai 150 scalini che portano ai gommoni per la Grande Avventura fin sotto le cascate. Prima di salire ci forniscono un salvagente e una busta impermeabile per conservare zaini e cellulari. Il giro è divertente e ci si bagna completamente. Riprendiamo la camionetta aperta che ci riporta alla fine del tragitto dove ci aspetta Marcos l’autista, che ha chiesto un permesso speciale per entrare nel parco con il pullmino. Saliamo a bordo e ripassiamo per la dogana tornando in Brasile. Anche qui le procedure, sbrigate da Lourdes, sono veloci. In mezz’ora di strada siamo all’ingresso del Parco della Cascate lato Brasiliano.

C’è poca fila per prendere la navetta. Facciamo 5 km di strada e siamo all’inizio del sentiero da cui si ammirano le cascate in tutta la loro ampiezza e gli arcobaleni (quasi) perenni. Durante la passeggiata, incontriamo vari coatì, animaletti della famiglia dei procioni che scorazzano in cerca di cibo lasciato dai turisti. Alla fine del percorso c’è un edificio con attività commerciali ed un ascensore che porta ad una terrazza parallela al punto dove inizia la cascata. E’ uno spettacolo impressionante! Poco distante c’è un lungo edificio con negozi di souvenir, bar e ristoranti. Il nostro appuntamento è lì e quando siamo tutti, riprendiamo la navetta per tornare da dove eravamo entrati. Ci attende Marcos, per tornare verso Foz do Iguazù. Passiamo dalla pista dell’elicottero per fare il giro sulle cascate, anch’esso spettacolare. Andiamo a farci le docce e a prepararci per la serata. Viene a prenderci il bus-navetta per portarci in una churrascarìa per una cena eccellente ed abbondante. Una buona caipirinha chiude una giornata davvero indimenticabile.

31 Dicembre 2019  – Foz do Iguazù – Rio de Janeiro
Prima di partire abbiamo tempo per visitare, di strada, il Parque das Aves. Il bellissimo parco riproduce uno spazio tipico della foresta con varie tipologie di uccelli tropicali e autoctoni, che svolazzano in grandi voliere. Passeggiando tra il verde lussureggiante vediamo aironi, pappagalli, tucani, civette, aquile e grandi teche con anaconde ed altri serpenti. Passiamo una piacevole oretta e poi con il bus, in venti minuti, siamo all’aeroporto. Salutiamo Lourdes, la ringraziamo per l’ottimo servizio e voliamo verso… Rio de Janeiro! Troviamo una persona che ci attende e che ci accompagna al bus. Impieghiamo un’oretta, per arrivare al nostro appartamento a Copacabana perché ci fermiamo a fare la spesa per il cenone di Capodanno. Quando saliamo con l’ascensore all’undicesimo piano restiamo senza fiato affacciandoci alla finestra e corriamo al piano di sopra per uscire sulla terrazza. L’appartamento è grandissimo con 5 camere matrimoniali e 4 bagni, tanti spazi comuni e la cucina da sfruttare per le cene, ma il vero valore è la vista sulla spiaggia di Copacabana. Prendiamo possesso delle stanze ed in breve siamo pronti per una prima passeggiata sul meraviglioso lungomare che si sta già riempiendo per la serata. Per circa 4 km si dispiegano da una parte i chioschi e dall’altra gli eleganti hotel e palazzi che fanno da corona alla bellissima spiaggia. L’atmosfera che si respira è magica. Prepariamo la cena per festeggiare la serata, brindare al nostro viaggio e al nuovo anno che inizia in una delle città più belle del mondo. Aspettiamo la mezzanotte sulla terrazza, seduti a sorseggiare caipirinha. Viviamo un momento indimenticabile e difficilmente eguagliabile: sotto di noi 3 milioni di persone riversati in spiaggia che con il conto alla rovescia salutano il 2020 e dopo un attimo di silenzio il boato del primo fuoco d’artificio, a cui seguono tanti altri per quindici infiniti minuti. Le piattaforme in mezzo al mare offrono uno spettacolo colorato e sincronizzato e alle spalle una decina di navi da crociera sono posizionate ad ammirare i fuochi. Concludiamo la serata scendendo in strada e raggiungendo il palco principale per ballare tra la gente.

1° Gennaio 2020  – Rio de Janeiro (city tour)

Oggi approfittiamo del giorno di festa e partiamo presto. Abbiamo appuntamento con la nostra guida Marcello. E’ un torinese trasferito a Rio perché sposato con una Carioca. Ha ottenuto da poco la licenza di guida brasiliana, ma è molto preparato su tutti gli argomenti. Saliamo sul comodo bus e partiamo. Mentre transitiamo per la zona di Botafogo, quartiere borghese proteso su una bella spiaggia, notiamo il Palazzo del Governatore e lo stadio Engenhão della nota squadra di calcio, al muro i ritratti dei giocatori più famosi della sua storia. Marcello ci spiega quanto il calcio sia sentito in città con le 4 squadre che militano nella serie A (Fluminense, Vasco da Gama, Botafogo, Flamengo). Abbiamo deciso di iniziare dal Corcovado per non trovare fila. Mentre ci inerpichiamo sulla collina di Monte Cristo, alta 710 metri, Marcello ci spiega che ci troviamo nel parco nazionale della Tijuca, una delle più grandi foreste urbane nel mondo. Dalla biglietteria prendiamo il bus-navetta per arrivare in cima, nel posto più magico di Rio. Dopo un’ascensore e due scale mobili, siamo ai piedi della maestosa statua del Cristo Redentore, una delle sette meraviglie del mondo. L’altezza del Cristo Redentore è di 30 metri + il basamento di 8 metri: 38 metri in tutto.

Facciamo foto e ci godiamo la vista mozzafiato dalla terrazza: il Pan di Zucchero, la baia di Guanabara, le spiagge a sud e la laguna Rodrigo de Freitas.

Dopo mezz’ora riscendiamo con la navetta e, prima di riprendere il nostro bus, facciamo una breve visita al Centro dei visitatori, dove Marcello ci spiega che la costruzione del Cristo Redentore risale agli anni tra il 1922 e 1931 per volere della Chiesa Cattolica. Alla base della statua una targa ricorda il legame con Guglielmo Marconi, che da Roma inviò un segnale radio con il quale accese per la prima volta l’illuminazione della statua (in realtà fu necessario anche l’aiuto della Società d’illumiazione brasiliana). Una serie di immagini ripercorrono la storia della foresta e della città con il suo sviluppo urbano fino ad oggi. Riprendiamo il nostro pullmino e scendiamo verso la zona di Santa Teresa, fra strade ripide e residenze storiche in cui si respira un’atmosfera bohèmiene. L’autista ci lascia e, a piedi, percorriamo il quartiere pieno di murales e localini. Mangiamo qualcosa al volo e poi raggiungiamo la Escadarìa Selaròn, la scalinata rivestita da mosaici variopinti dell’artista cileno Jorge Selaròn, diventata un must per chi visita Rio. Ritorniamo al bus e ci spostiamo nel vicino quartiere Lapa, famoso per la vita notturna e, passando per l’acquedotto (uno dei simboli della città), andiamo a visitare la Cattedrale di San Sebastiano che svetta tra altissimi grattacieli, popolarmente conosciuta come Catedral Metropolitana, costruita nel 1979 nel centro della città. La costruzione moderna a forma conica è molto bella all’interno con le quattro vetrate istoriate che s’innalzano fino all’apice. Il bus ci riprende per portarci al Centro, ma prima ci fermiano nella zona portuale dove hanno appena posizionato un’altissima ruota panoramica e dove ammiriamo il graffito murale Etnias (etnie) o Todos somos Um (We are one), come è stato originariamente chiamato dal suo autore Eduardo Kobra, artista brasiliano di fama mondiale. Vengono rappresentati i 5 continenti: un ragazzo Tajapo del Brasile, una donna Mursi dell’Etiopia, una donna Kayin della Thailandia, un uomo Supi del Nord Europa e un uomo Huli della Papua Nuova Guinea, cioè i comuni antenati dell’umanità, gli indigeni di America, Asia, Europa, Africa e Oceania.

Ci rendiamo conto che Rio non è solo una città con spiagge paradisiache e samba, ma ha anche un’incredibile street art con graffiti e murales, eredità dei Giochi Olimpici 2016 (la prima e unica volta in cui l’evento è stato ospitato in Sud America). Prossima tappa è il rimodernato stadio Maracanà e il famosissimo Sambodromo con la pista di 700 metri, dove si svolge la parata più famosa e folcloristica del mondo, il Carnevale di Rio. Per concludere questa memorabile giornata finiamo con il Pan di Zucchero. Prendiamo due funivie per arrivare fino alla cima del monte ad un’altezza di 396 metri. Si vede tutta la spiaggia di Copacabana da una parte e la spiaggia di Flamenco dall’altra. Girando lo sguardo si erge maestosa la statua del Cristo Redentore che svetta sul Corcovado.

Nello spiazzo in cima alla collina c’è un bar e vari negozi di souvenir e Rio ai nostri piedi: un altro spettacolo indimenticabile! Rientrando, chiediamo al nostro disponibile autista di passare per gli eleganti quartieri di Leblon e Ipanema. Torniamo nel nostro bellissimo appartamento da cui ammiriamo un meraviglioso tramonto. Qualcuno scende a fare il bagno, qualcuno va a fare una passeggiata sul lungomare, qualcun altro anticipa la cena con una caipirinha. 

2 Gennaio 2020  – Ilha Grande (da Angra dos Reis)

Scendiamo di buon’ora e dopo pochi minuti arriva un grosso bus pieno di turisti. Salutiamo la nostra guida Fabio, che ci spiega come sarà articolata l’escursione. Prendiamo la strada per la cittadina balneare di Angra dos Reis. Arrivati al porticciolo della località ci viene assegnata la barca Elisabeth, che subito si riempie. Gente di ogni nazione, musica brasiliana ad alto volume, caipirinha a fiumi, rendono l’atmosfera tutta godereccia. Sul barcone si può prendere il sole o stare sotto coperta. La minicrociera prevede quattro fermate. Durante le prime due si fa snorkeling. La seconda sosta è ad una caletta chiamata laguna blu. L’acqua è limpida, ci sono tanti pesci ed è rilassante nuotare sotto la costa coperta da rigogliosa vegetazione. Richiamati a bordo si riparte per approdare in una bella spiaggetta dove si può fare una passeggiata o distendersi.

Ultima tappa è un’altra spiaggia di Ilha Grande dove si pranza a self service in un ristorante. Dopo mangiato si riprende la navigazione per ritornare. Arrivati al porticciolo di Angra dos Reis riprendiamo il bus per tornare a Rio. Passiamo dalla Lagoa Rodrigo de Freitas, un pittoresco specchio di acqua salata dove hanno posizionato l’albero di Natale, che vediamo illuminato. Dopo aver fatto varie fermate per lasciare gli altri turisti nei loro hotel, arriviamo al nostro appartamento.

3 Gennaio 2020 – Rio de Janeiro (walking tour)

Il modo più economico e veloce per spostarsi a Rio è Uber. Ne prendiamo 4 per arrivare al Centro, alla Iglesia de Nuestra Señora de la Candelaria in stile barocco e rinascimentaleDa lì parte il nostro tour a piedi. Ci dirigiamo verso il Museo del domani (Museo do Amanha), che fa parte del progetto di riqualificazione dell’area portuale. L’edificio, inaugurato nel 2015, fu progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Il museo di arti e scienze tratta tematiche del cambiamento climatico, del degrado ambientale e del collasso sociale. Inoltre, collabora con importanti università brasiliane ed istituzioni globali raccogliendo dati climatici e demografici in tempo reale da agenzie spaziali e dalle Nazioni Unite. Andiamo poi a visitare la famosa Confeitaria Colombo, che il sito web City Guides ha definito uno dei dieci caffè più belli del mondo. Arredi d’epoca, specchi e marmi, lucernari ed illuminazioni creano un’atmosfera di altri tempi. Vale la pena di fare un po’ di fila per provare almeno un caffè ed un pastel de nata, a prezzi abbordabili. E’ il momento dello shopping al popular mercado uruguaiana per poi incamminarci verso il Teatro Municipal, costruito sul modello dell’Operà di Parigi. Da qui prendiamo la metropolitana per tornare in zona Copacabana e farci un giro nel quartiere. Torniamo a casa per cambiarci e prepararci alla serata al Rio Scenarium, uno dei posti più frequentati della città. La nostra prenotazione è per un drink con musica nel dopocena. Il locale è molto particolare e suggestivo, disposto su tre livelli e decorato con oggetti di antiquariato. Dai balconi affacciati sul palco si gode lo spettacolo e la musica dal vivo. Samba e altre musiche coinvolgenti ci trascinano in pista e nella mischia.                                                                                                               

4 Gennaio 2020  – Rio de Janeiro – Favela di Rocinha

Partiamo per la zona a sud di Rio, la parte più ricca della città. Rocinha è collocata all’uscita di due lunghe gallerie che collegano i quartieri di Gávea e Barra da Tijuca.  La favela si è sviluppata lungo l’intera fiancata della collina, per cui appartiene a quel particolare genere di favelas chiamate morros.

Di fronte si trova il quartiere di São Conrado, abitato da ceti medio-alti che vivono in grandi palazzi situati tra la favela ed il mare. In pochi metri la situazione cambia radicalmente: mentre da un lato della strada si vive con tutte le comodità, dall’altro si deve lottare tutti i giorni per sopravvivere. Ma questi sono i paradossi della città tropicale. Rocinha non solo è la più grande favela della città, ma secondo molti è la più estesa e popolosa di tutto il continente latino-americano. La foresta tropicale del parco nazionale della Tijuca riesce a resistere a stento agli attacchi delle nuove costruzioni che continuano ad espandersi su tutti i fronti, al punto che è diventato impossibile riuscire a vedere l’intera favela da un unico punto. Le costruzioni, che nella parte bassa sono più alte, tendono a diventare più piccole, fino ad assumere le caratteristiche di catapecchie, mano a mano che si sale nella parte alta. Addentrandosi, le strade tendono a trasformarsi prima in vicoli, poi in minuscoli passaggi formati da ripide scale tra una casa e l’altra, dove a malapena si riesce a passare. I vicoli, che la gente del posto chiama becos, sono rigogliosi di umanità. Gli operatori locali hanno capito che molti turisti stranieri sono attratti dalla realtà della favela e si sono organizzati per fare delle visite guidate. Noi ci siamo rivolti a Barbara Olivi e come guida abbiamo suo marito Giulio, che ci racconta le storie degli abitanti, le lotte tra le gang di trafficanti, le sparatorie con la polizia Pacificatrice e le difficoltà delle famiglie che vivono in estrema povertà. Il tour dura circa 3 ore tra sali scendi che quando piove diventano impraticabili.

Lasciamo il pacco di regali che abbiamo portato ai bambini e chiediamo all’autista di lasciarci ad Ipanema, per fare un giro nel quartiere e pranzare. Ci ritroviamo ai Giardini di Alah per tornare in appartamento. Qualcuno va a fare il bagno, qualcun altro va a Rio Sul, un grande Centro Commerciale a piedi dall’appartamento, per gli ultimi acquisti. Ci organizziamo per andare a vedere il tramonto ad Arpoador, la penisola tra Copacabana e Ipanema, con il tradizionale applauso al sole che cala nel mare. Restiamo a Ipanema per la cena in un’ottima churrascarìa con la formula all you can eat.

5 Gennaio 2020  – Rio de Janeiro – San Paolo

Il viaggio è quasi finito, ma abbiamo ancora qualche ora prima di lasciare la meravigliosa Rio. Sul lungomare di Copacabana, non lontano dal nostro appartamento, un mercatino di souvenir e piccolo artigianato ci permette di fare gli ultimi regalini. Il bus ci porta all’aeroporto e dopo le consuete pratiche doganali partiamo per a San Paolo dove transitiamo, poi nuovo in aereo con destinazione Italia.

6 Gennaio 2020  – San Paolo – Milano – Roma

Atterriamo a Milano in orario, i bagagli ci sono tutti, abbracci e qualche lacrimuccia per salutarci. Il viaggio è andato bene ed è stato bellissimo. Quelli diretti a Roma hanno un po’ di attesa prima dell’ultima tratta per casa.

Non è vero. Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto:”Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in Primavera quel che si era visto in Estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. (Josè Saramago)

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