Uganda e gli ultimi gorilla di montagna

Dicembre 2014 - Gennaio 2015 - Diario di viaggio di Rodolfo Bussolaro
33 giorni

Stiamo tutti vivendo una situazione nuova e spiacevole che ci sta mettendo alla prova sia come viaggiatori che come esseri umani in generis.

Noi tutti speriamo che questo cambiamento ci lascerà non solo la morte nei nostri ricordi ma anche un nuovo modo di guardare la vita quotidiana con occhi diversi e specialmente con comportamenti più meritevoli nei confronti dei terzi, sia che siano persone che animali, ne abbiamo bisogno certamente visti certi atteggiamenti di supponenza che ci accomunano ad altre nazioni che si definiscono moderne e industrializzate!

Questo diario mi da la possibilità di condividere con chi lo leggerà un viaggio che fu realizzato proprio nel mezzo dell’ultima epidemia dell’ebola che colpì la nostra amata AFRICA, uso la parola amata perché penso che chi ha anche solo vissuto un viaggio laggiù possa capire cosa intendo per AMARE questo continente con tutte le sue contraddizioni che lo distinguono ma anche con il suo fascino inimitabile!

Non sono uno scrittore o un giornalista ma un semplice viaggiatore, che cerca di usare i viaggi di gruppo solo quando, come in questo caso per l’Uganda, è costretto per ragioni di sicurezza e di logistica ad optare se andarci autonomamente con i relativi rischi o non andarci per non scendere a compromessi che i viaggi di gruppo hanno inclusi nel loro prezzo in generale. 

Di conseguenza mi scuso se il mio racconto non sarà all’altezza delle vostre aspettative ma comunque è stato scritto solo con la voglia di trasmettere ad altri il desiderio di visitare questo paese africano ma sopratutto per avere la straordinaria esperienza di essere a contatto con l’animale che più di altri ci accomuna (il GORILLA) e che proprio per la sua precarietà di sopravvivenza ha bisogno del nostro contributo economico che solo attraverso questo viaggio in Uganda, ma anche in Congo o Rwanda, lo potrà aiutare ancora in futuro a sopravvivere a tutte le azioni negative che l’essere umano mette in campo per eliminarlo!

 L   utto ebbe inizio nell’anno 2013, ero indeciso tra l’Uganda e l’Etiopia, alla fine riuscii ad organizzarmi il viaggio in Etiopia e la sua regione Dancalia e l’Uganda restò in stand by, poi al ritorno dall’Etiopia a gennaio 2014, ritornai sul pensiero dell’Uganda ,anche se sapevo che sino alla prossima stagione invernale non ci sarei potuto andare.

Iniziai a pubblicare un annuncio per la ricerca di eventuali compagni di viaggio, come di solito faccio per quasi tutti i miei viaggi, ma inaspettatamente mi si presenta un’occasione da non perdere.

Vista la notevole distanza temporale che mi separava dal prossimo inverno 2014-2015, telefonando ad un mio amico di viaggi, un certo IVAN, che molti di quelli che leggeranno questo diario conoscono bene, vengo a sapere che lui stava pensando la stessa cosa per il prossimo dicembre 2014, anzi che stava già per comprare anticipatamente il biglietto aereo per cautelarsi dai possibili aumenti che durante le feste natalizie compaiono sempre.

Di solito non viaggio durante le feste natalizie o durante i periodi di alta stagione ma, visto che anche per l’Etiopia avevo dovuto prendere quel periodo per poter partecipare ad un tour così particolare come la Dancalia, allora decisi di acquistare il biglietto dopo un mese circa dalla data dell’acquisto di Ivan.

Visto che non ho più impegni di lavoro, decisi di comprare il biglietto con la partenza posticipata di circa una settimana dal suo arrivo, esattamente il 11/12/14 con il ritorno al 12/01/15, lui sarebbe arrivato il giorno 21/12/14 e il suo ritorno sarebbe stato il 05/01/15, tutti e due nel frattempo avevamo letto un diario di un sig. chiamato Diego, il quale aveva fatto pubblicare il tutto sul sito di un nostro reciproco amico, il quale è dedicato all’argomento viaggi in modo molto vasto e dettagliato.

Questo sig. Diego aveva usufruito dei servizi di un tour operator ugandese, gestito in cooperazione con un italiano, abitante a Milano, la differenza che ci aveva attirato nel scegliere questa organizzazione è stata la loro iniziativa etica di inserire nel tour, una esperienza di pernottamento e conoscenza presso una famiglia ugandese, onde consentire ai partecipanti di entrare nella realtà del paese con tutti se stessi e non sfiorando il tutto pernottando e mangiando solo nei soliti hotel ecc creati per i turisti.

E così mi acquistai il mio biglietto con: egypt air il primo marzo per un tot di 460£.

Da lì in poi iniziammo a contattare il referente italiano, perché lui potesse organizzarci con i referenti ugandesi il tour di 12 giorni che ci avrebbe permesso di avere una visione sufficiente dell’Uganda e soprattutto di permetterci di incontrare i famosi gorilla di montagna che solo laggiù e in pochi altri luoghi dell’africa si possono vedere nel loro ambiente naturale.

Naturalmente io, per sfruttare i giorni supplementari del mio viaggio, che avevo prima dell’arrivo di Ivan e anche dopo la sua partenza, iniziai a studiarmi il paese per capire cosa potevo fare da solo laggiù.

Oggi in data 02/09/14 mentre sto scrivendo questa doverosa introduzione ho deciso che passerò i miei giorni iniziali sulle isole Ssese, le quali si trovano nel lago vittoria, il quale lago l’Uganda divide con il Kenya -Tanzania , le isole che ho scelto di visitare poi in realtà non tutte sono visibili e con possibilità di pernottamenti, per cui ho scelto l’isola principale, chiamata: Bugala , dove esistono le maggiori possibilità di trovare un giusto compromesso economico per le mie esigenze e per il mio portafoglio??

Mentre al ritorno dal tour con Ivan dovrei andare nella cittadina chiamata: Jinjia , dove in riva al fiume Nilo trascorrerò con Ivan i suoi ultimi giorni in Uganda visitando i dintorni e poi alla sua a partenza deciderò se restare sino alla fine dei miei giorni o spostarmi nella zona del monte Elgon altra zona interessante da visitare in questo paese.

Eccomi qui: 11/12/14, sono partito dall’Italia nel pomeriggio alle ore 13:30 da Malpensa e ora sono fermo al Cairo in attesa della coincidenza per Entebbe che partirà alle ore 21:45, ho già aggiunto un’ora all’ora italiana e ne aggiungerò un’altra all’arrivo in Uganda.

Il viaggio da Milano al Cairo sarebbe anche stato ok se non fosse stato per la presenza di due famiglie e tre bambini che hanno pianto per tutte le 4 ore del viaggio , una prova di pazienza che mi ha messo molto nervoso in corpo , ora mi auguro che vada meglio per il prossimo volo!! Aggiungo che assieme ad Ivan arriverà una sua compagna di viaggio , Rossana , che ha conosciuto in Ruanda questa estate, la quale dividerà con noi questo tour LAGGIU.

 

Eccomi qui : 12/12/14

Anche l’altro volo verso Entebbe ha avuto la stessa sorte, anzi peggio. Comunque per il resto tutto ok, orario rispettato, controlli sanitari all’arrivo e veloci operazioni burocratiche del visto e bagagli.☺

Saltata l’operazione cambio valuta per andare subito a letto, tempo 15 min di assoluto non traffico e prendevo possesso del grazioso bungalow presso la prima struttura ad Entebbe chiamata: lake victoria view guest house – 55$ per notte con colazione e pick up dall’aeroporto incluso, wifi nell’area comune, grande gentilezza da parte dello staff . Ho chiesto aiuto per il cambio dei soldi e per il boat e verrò accompagnato al porto e durante il trasferimento anche all’ufficio cambio. Il primo impatto con l’Uganda è positivo, il tempo per ora non dimostra altrettanto, nuvoloso ma senza pioggia, comunque la temperatura è mite e già questo mi consola pensavo al freddo che ho lasciato alla mia partenza da Milano.☺

Verso le ore 12 decidiamo di posticipare alle ore 13 la mia partenza per il porto, così mangio un piatto veloce nella guest house e aspetto il taxi che arriva puntuale prima delle ore 13, mi ferma ad un ufficio di cambio dove cambio 550 € per un tot di 1,820,000 scellini ugandesi al cambio di 1 € per 3300 shsh, qualcosa più dell’aeroporto. Poi al porto dove vengo lasciato in custodia del solito galoppino che accoglie i turisti bianchi, il quale mi porta in un bar ristorante che si trova all’interno dell’area del porto e dove posso sedermi e depositare i miei bagagli all’ombra, sì perché nel frattempo il sole è uscito e picchia non male.☺

Vengo chiamato per fare il biglietto e verso le ore 13:45 inizia il trasferimento a bordo del boat, ma che purtroppo, con mio disappunto, vengo a scoprire essere un barcone modello Lampedusa , questo cambio è in vigore già da un po’ di tempo perché il boat governativo, di dimensioni generose è adatto anche al carico delle macchine, e sulla sponda tanzaniana per essere riparato, ma chissà quando, visto che il governo ugandese non vuole pagare la riparazione. Così dopo averlo caricato all’inverosimile di persone e merce alle ore 14:30 si parte, a parte il sott. A bordo trovo un sig. Svizzero sulla settantina è una Coppia mista, il resto è composto solo da locali. Il sig. svizzero mi dice che, vista la mia preoccupazione per il barcone in oggetto, il lago e calmo e non ci saranno problemi. Comunque sempre questo svizzero, prima di partire chiede di vedere i giubbini di salvataggio,dei quali, in effetti, non si vedeva l’ombra. Come per incanto arrivano due galoppini e iniziano a scaricare all’interno del barcone i famosi giubbini , non per tutti ma comunque un bel numero. Io su insistenza di un ragazzo locale con il quale avevo intrattenuto conversazione nell’attesa della partenza, ne prendo uno e lo tengo vicino a me, sopra i miei bagagli che mi impediscono di muovermi dalla mia posizione. Peccato che la profezia del sig. svizzero si scontra con il vento che, dopo solo un’ora di navigazione, si presenta e agita le acque del lago come fossimo in mare, a questo punto mi infilo anch’io il giubbino e inizio a pensare come dovrei comportarmi se questo maledetto barcone di dovesse rovesciare. Avevo avuto una simile esperienza in Tanzania perché per raggiungere l’isola di Mafia, avevo preso un barcone simile, ma in quel caso avevo potuto poi ritornare con un piccolo aereo, ma qui questa opportunità non esiste, o il barcone, che non doveva essere questo, oppure una attraversata più corta dall’isola principale alla terraferma, ma con il problema di una lunga percorrenza con dei bus e con un costo totalmente diverso dai 5 € di questo barcone. Comunque la gente durante la traversata, anche se tumultuosa e al limite del rischio, ha reagito come se fosse normale per loro rischiare la vita, e purtroppo il ragazzo locale mi conferma la normalità della situazione provocata dal vento e dalle condizioni del barcone, ma mi conferma anche che non sono mai successi incidenti gravi da causare problemi ai passeggeri. tutto questo è solo una giornata come tante altre qui in Africa, una giornata che potrebbe essere l’ultima ma che fa parte del destino di questo continente. Io però a questo destino avrei fatto volentieri a meno. ma è troppo tardi per scendere o per pregare, come qualcuno fa, cerco di pensare che non deve succedere proprio oggi, e mi riprometto di ripensare a come ritornare fra nove giorni ad Entebbe. Sono questi i momenti in cui un viaggio diventa un incubo, dove dopo aver programmato tutto e ricercato più notizie possibili scopri che anche il web non è sufficiente, scopri che magari il nostro referente in Uganda avrebbe potuto informarmi che il vero boat non era in servizio è che era meglio cambiare programma per questi primi nove giorni in solitario, allora mi concentro sul momento che sto vivendo e se succederà, cercherò di vendere cara la pelle, per portare a casa un’altra esperienza che nessuno vorrebbe ma che potrebbe succedere in queste situazioni limite. Ma il destino oggi dice che non è arrivato il momento, perciò dopo un’altra ora di sofferenza il lago si calma e finiamo con i giubbini buttati in un mucchio in mezzo al barcone. Ore 18 si arriva a kambuloga e puntuale trovo il mio pick up che mi trasferisce alla mia scelta su quest’isola – brovad sands lodge, gestita da gente locale ma trovata sul web tramite un ufficio di Kampala che gestisce una pagina web con le caratteristiche di questo lodge, ho scoperto dopo che a Kampala per questo servizio si fanno pagare, mentre si può prenotare direttamente su questa email del manager del lodge, il sig. Erick lett o tramite il numero telefonico dello stesso : 0789842383,il mio contratto era un half board che prevede la colazione e la cena, costo 150.000 su, che di solito è a buffet, a mezzogiorno menù alla carta, non conviene fare full board perché se non pretendete un pranzo super con max 25.000shsh dal menu trovate di tutto, mentre per il full board mi avevano chiesto 200.000 shshs al giorno, in più siete liberi anche di avere possibilità di uscire al mattino e pranzare in giro. Veloce trasferimento alla mia sistemazione, doccia fredda perché qui il rubinetto con l’indicazione blu corrisponde all’acqua calda e viceversa il rosso ecc??, peccato non averlo saputo prima.

Ore 20 dinner con altre 10 ospiti, buffet non molto speciale ma siamo in Africa e ci vuole pazienza e adattamento ?☺Ore 22 finalmente a letto, ho una camera enorme, bagno con doccia e vasca posizionata a ridosso di una enorme finestra, la stanza che funge anche da salotto e posizionata vista lago, tv, un letto doppio matrimoniale, angolo lettura e scrivania praticamente ho una camera doppia che pago come singola, penso non meno di 50 metri quadri. Finisco questa pagina del diario e mi addormento guardando l’enorme soffitto di questo bungalow, enorme d’altezza e anche di larghezza, e mi fermo a pensare che non ho mai avuto una sistemazione così spaziosa durante i miei viaggi, sia da solo che in coppia, forse questa volta ho esagerato, per paura di non trovarmi bene ho scelto più di quello che di solito cerco, ma in fin dei conti me lo merito, solo per il rischio che ho corso con la traversata del lago.

 Oggi 13-12-14

Primo giorno completo sull’isola kalangala, preparazione della colazione e tutto il resto dei vari pasti con i tempi africani. Poi ai bordi della piscina su comode straio attrezzate con materassini SINO alle ore 12, doccia e ordino nel frattempo quello che aspetterò poi, intanto loro mi preparano un tavolino solitario nel parco in riva al lago, dove mangio un buon piatto di nodulles. Poi di nuovo ai bordi della piscina, che oggi mi spiegano riprenderà a funzionare correttamente, visto che aveva avuto un problema elettrico e l’acqua era rimasta sempre ferma, ma staremo a vedere. Comunque una famiglia di colore nel pomeriggio ne usufruisce allegramente. Verso le ore 17:30 il sole c’è ancora ma non in riva al lago e ai bordi della piscina, per cui camera e ginnastica giornaliera, come se fossi a casa mia, doccia e cena con il resto degli ospiti.

 

14-12-14

Prima domenica in Uganda, una giornata come tante per le persone che lavorano qui, sono in 11 e hanno 4 giorni a testa per mese come riposo e per poter ritornare dalle famiglie, il resto dell’anno lo passano qui al lavoro, la struttura non chiude mai, Faccio fatica a pensare come possano tenere aperto tutto l’anno, anche senza grandi presenze ma probabilmente con i salari che prendono la cosa si può fare? Oggi sono rimasto io e la coppia mista, forse nel momento in cui sto scrivendo dal maledetto boat stanno scendendo altri ospiti, lo scoprirò a cena. Comunque oggi ho conosciuto un’altra persona di colore che, come altre possono entrare nella struttura per mangiare o solo per bere una birra durante il giorno e passare un po’ di tempo in riva al lago, la quale mi ha spiegato che il boat che è attualmente in uso e già da un anno che fa la spola da Entebbe a qui, un anno e io non sono stato capace di trovare informazioni di tutto questo comunque la buona notizia è che non si è mai rovesciato, ma solo fermato parecchie volte in mezzo al lago per avarie al motore? Anche lui ha provato questa traversata e anche lui dice che non la vuole rifare per il rischio che comporta, mi ha spiegato che dovrei prendere un taxi dall’hotel Sino alla sponda chiamata Masaka, che si trova su un’altra zona di quest’isola, poi si attraversa con un’altro ferry per 30min e dopo dovrei prendere un bus per Kampala, arrivato a Kampala un altro bus per Entebbe, e di questo servizio ci sarebbero 4-5 corse al giorno, insomma un bel viaggio con tutto il mio bagaglio appresso e usando i bus ugandesi, i quali partono quando tutti i posti a sedere sono pieni e quando anche le galline sono state caricate. Be almeno adesso so che alternativa ho, ci penserò su, ma in questo momento non saprei quale scegliere con entusiasmo. Comunque oggi dopo una telefonata a Kampala il responsabile della struttura ha risolto il problema della connessione e finalmente ho potuto telefonare in Italia e navigare sul web decentemente. 

15/12/14

Questa mattina ho visitato il paese che sovrasta la collina di quest’isola, solo per curiosità ma come immaginavo è solamente una strada in terra battuta rossa, sulla quale al passaggio di qualunque mezzo a 4 ruote si solleva la polvere che bisogna sopportare e con la quale devono convivere ogni giorno queste persone con le loro attività che consistono in piccoli negozi, piccoli bar, vi sono anche due distributori stile far west, due banche ecc, 35 min a piedi per arrivarci, splendida vista sulle isole circostanti ma purtroppo difficilmente fotografabili senza invadere le proprietà private, quasi tutta in salita, visto che qui Siamo a livello del lago, e al ritorno ho preso un boda -boda (una moto con autista) per 400 shsh, naturalmente ho dovuto chiedere di ridurre la velocità, perché la loro spregiudicatezza nel guidare su queste strade piene di buche e ammirevole ma ho preferito non conoscere uno dei loro dottori. Al ritorno trovo nuova gente che ha deciso di passare la giornata in questa struttura mangiando in riva al lago e usando al piscina, la quale mi è stato spiegato riceve l’acqua da una fonte dalla collina e addizionata con il cloro, viene immessa passando da un’enorme filtro direttamente nella vasca, almeno non pescano l’acqua del lago. Così conosco una Coppia di americani che vivono qui ormai da dieci anni, mi sembra d’aver capito che fanno parte della categoria dei missionari, la sig. mi conferma che ha preso due volte la malaria, ma che le medicine che qui usano sono migliori di quelle che si possono trovare nel nostro paese, perché essendo la malaria differente da zona a zona, i medicinali non sono tutti uguali così per ogni ceppo si viene curati con una medicinale diverso o un mix di medicinali adatti a questo scopo. Si impara sempre cose nuove parlando con tutte le persone che si incontrano in viaggio, specialmente se vivono nel luogo che stiamo visitando. Comunque oggi il lodge pupula di persone, quante di queste rimarranno per la notte lo scoprirò domani mattina.

16/12/14

Ora 10:30 solo due coppie che stanno avendo la colazione, forse qualcuno la prende in camera, ma comunque il grosso degli ospiti di ieri se n’è andato come avevo previsto. Oggi il tempo non è come i giorni scorsi e il sole non vuole uscire, anche l’aria si è rinfrescata e dal mio risveglio non abbiamo la corrente, mi si dice che erano stati avvisati ieri sera di questa interruzione per problemi di manutenzione. Ho rinunciato all’escursione con il quad, dopo che ieri sono passato davanti all’unico noleggiatore del paese e ho potuto vedere con i miei occhi i veicoli esposti. Sarebbero stati soldi buttati e polvere mangiata di certo, meglio rinunciare e mangiare un piatto di cibo in riva al lago. Anche in questa occasione le immagini che il web trasmette non corrispondono poi alla realtà, meglio controllare di persona prima di prenotare qualsiasi cosa, specialmente in Africa. Comunque stanno aprendo un nuovo centro di attività ricreative per i turisti, inclusi i quad, sempre nel paese, e dall’edificio in costruzione sembrerebbe una cosa più seria. La corrente arriva dopo le ore 14, la connessione invece è sempre lenta, chissà perché continuo a pretendere questa cosa, non voglio rassegnarmi che sono su un’isola e per di più in Africa, ma forse perché a Entebbe la connessione viaggiava più veloce delle nostre in Italia. Comunque oggi visto che il sole andava e veniva ho voluto uscire dal lodge e andare a far visita alle due sistemazioni che si trovano sulla stessa spiaggia e che sono situate prima della mia, conclusioni assurde. La prima chiamata: island club Ltd , mi ha chiesto la stessa cifra che pago qui ma con una differenza di stanza che il proverbio : dalle stelle alle stalle è proprio indicato per questa richiesta ,c , il prezzo chiestomi per il full board a 150.000 è veramente una vergogna per la stanza bungalow che mi hanno mostrato , mentre per il half board mi hanno chiesto 100.000 shsh e bed & breakfast – 70.000shsh , ma poi dovrete mangiare alla carta sul posto ,perché siete lontani dal villaggio. Non mi sono fermato alla seconda scelta ,perché ho dedotto ,vedendo la costruzione che risulta la più recente , che il prezzo sarebbe stato in linea con quello che pago io , comunque il nome e : merembe resort . Finisco la serata in riva al lago accanto al fuoco che ogni sera accendono le guardie notturne del lodge che , penso mantengano sino al mattino, un modo molto romantico per una coppia in vacanza qui.

17/12/14

Anche questa giornata è partita con il tempo nuvoloso, e sul web preannunciano anche per i prossimi tre giorni la stessa situazione. Non ho altra scelta che rimanere qui, visto che anche Entebbe ha la stessa situazione è visto che se tornassi anticipatamente dovrei spendere di più e avere meno in cambio di quello che ho qua. Mi rimane solo da leggere e navigare sul web quando la connessione e buona e quando non tolgono la corrente, come è successo anche questa scorsa notte. Il lodge possiede un generatore di emergenza ma per questione di costi lo accenderebbero solo in caso di un prolungato black out da parte della centrale che alimenta l’isola.

 ..    18/12/14

Anche oggi, come previsto, nuvoloso e numerosi tuoni durante il mattino e il pomeriggio ci fanno compagnia, ma senza pioggia alcuna. Noia Assoluta. Finalmente dopo la cena vengo avvisato che si stanno organizzando per andare al pub a ballare, c’è qualche problema per recuperare un taxi ma poi alla fine verso le ore 22 arriva un amico del cuoco con un van e dopo aver mangiato a sbaffo qualcosa dalla cucina del lodge, si parte in sei. La strada per arrivare a questo pub attraversa il paese sovrastante e poi scende sino in riva al lago, probabilmente in un’altra zona dell’isola che io non ho visto perché lontana e accessibile solo superando la collina del paese, il pub si presenta bene in termini di spazio e possiede anche una copertura benché sia aperto da tutti i lati. Però amara sorpresa c’è un solo cliente che sta ballando da solo, e l’unica presenza femminile è data dalla ragazza che serve da bere al bar. Comunque la musica invita al ballo e tutti e sei iniziamo a ballare al ritmo di canzoni africane, misto reghetton e altro, alcune in swahili, alcune in inglese, comunque sempre coinvolgenti☺. La differenza del movimento dei nostri corpi e sostanziale e non c’è gara, io mi difendo egregiamente ma competere con loro è una sfida persa in partenza, più inventi qualcosa è più loro si eccitano a mostrarti il loro infinito repertorio di movenze e di indescrivibili e sensuali gesti, c’è la tendenza ad imitare la musica da strada afroamericana ma solo parzialmente, perché prevale una voglia di ballare una specie di ballo di gruppo con inserimenti al centro di esibizioni isolate per dimostrare la propria personale bravura, infatti in quei momenti il singolo può fare la differenza e viene applaudito e incitato con veemenza dal resto del gruppo , non oso immaginarmi , ma mi ricordo in Tanzania , quanto sarebbero stati eccitati dalla presenza di ragazze in pista. Verso le ore 23 arrivano due coppie , le due donne ballano nella zona del bar , vicino ai loro partner , per fortuna non ci Graziano della loro presenza , visto che i loro corpi in due occupano lo spazio di 4 ragazze. Però la loro presenza eccita il mio gruppo , si capisce benissimo che , il solo vedere una presenza femminile , li fa sognare altre situazioni più esagerate , lo si capisce dai loro gesti , rivolti nella direzione delle due danzatrici , che assumono movenze chiaramente volgari a discapito della presenza dei loro partner. Non mi preoccupo e continuo a danzare senza coinvolgermi dal loro comportamento , comunque il numero dei miei compagni mi permette di essere tranquillo , anche se i loro partner avessero qualche reazione. Verso le ore 24 si inizia a discutere se è giunta l’ora di lasciare questo desolato pub per tornare alle nostre sistemazioni , sistemo il conto di tutti i presenti , com’è giusto che sia e con meno di 10 € ho passato una serata diversa e simpatica su quest’isola del lago vittoria. Il ritorno e un’altra avventura e un’altra prova di guida , condotta su strade che dovrebbero essere solo frequentate da robuste jeep, ma comunque tra colpi paurosi alla scocca sottostante del van e paurosi ondeggi per superare buche esagerate alla fine il ritorno mi risulta più veloce dell’andata☺. Con un lala salama (buona notte) in swahili ci si congeda e alle ore 01 si entra nelle rispettive stanze , doccia e a nanna con ancora il suono tribale nelle orecchie che mi accompagna ancora per un po’ di tempo.

 19/12/14

Ultimo giorno sull’isola , malgrado le previsioni negative oggi il sole ci ha graziato e ho potuto beneficiare di questa gradita sorpresa. Ho finito di regalare alcune cose ai più amichevoli componenti dello staff e preparazione bagagli per essere pronto domani mattina alla partenza del maledetto boat delle ore 08 . Devo aggiungere che ho lasciato le mie rimostranze per lo stato negativo della piscina , ho scritto sul loro foglio adibito ai commenti degli ospiti , il suggerimento di comprare una copertura per la stessa , onde evitare ogni giorno la raccolta delle foglie e altro che puntualmente durante la notte e il giorno cadono dentro la piscina , e magari cambiare l’acqua più spesso. Per il resto non posso lamentarmi , tutti cordiali e premurosi per accontentarvi nei vostri desideri o bisogni , sempre considerando che siamo in Africa.

 20/12/14

Durante la notte , verso le ore 04, benché uso i tappi , vengo svegliato da forti tuoni e lampi luminosi , dopo circa un’ora inizia a piovere come da tempo non vedevo, cerco di dormire ma il pensiero che al mattino dovrei svegliarmi per prendere il maledetto boat , non mi fa stare proprio bene , per cui mi sveglio prima della mia ora prestabilita e inizio a pensare cosa mi conviene fare se verso le ore 07:30 la situazione fosse ancora così . Alle ore 06:30 puntuale arriva Eric con un ombrello, apro e espongo a lui le mie preoccupazioni e decidiamo di aspettare almeno le ore 07 , dopo la colazione , il da farsi . Scendo al ristorante e trovo acqua dappertutto , purtroppo essendo una struttura aperta nel mezzo tra la sala ristorante e il bar , l’acqua di queste proporzioni e così violenta penetra come vuole , comunque mentre faccio la colazione si rasserena il tempo e diminuisce la pioggia , la cosa mi fa decidere di riprendere il boat , all’orizzonte verso Entebbe decisamente si sta schiarendo e io là devo dirigermi ,per cui senza esitazione confermo il mio pick up ad Erick . Prendo i miei bagagli e assieme a lui mi dirigo al mini van dove dopo avere caricato i miei bagagli vengo informato che ci sono altre due coppie in partenza con me . E arrivano tranquillamente in ritardo , sono le ore 7:30 e stiamo partendo. Sono due coppie che vengono da Kampala , tutte e due appartengono alla classe media di questa nazione, le quali si possono permettere queste vacanze e altro, ma però anche loro prendono il maledetto boat con il sottoscritto. Sono vestiti con abiti ricercati e le due donne hanno gioielli e pettinature di tutto rispetto , uno degli uomini addirittura indossa un giaccone in montone , sembra eccessivo ma durante questo temporale la temperatura è scesa parecchio e anch’io sono ben imbottito , prevedendo poi durante la traversata che l’aria sarà ancora più fredda. Arriviamo al porto e naturalmente la maggior parte delle persone ha già preso i posti migliori , ma comunque la sorpresa migliore e vedere che il primo boat usato per il trasferimento sull’isola , è stato sostituito con un altro ben più grande è decisamente più sicuro , sempre di un boat si tratta ,ma almeno questo dimostra di poter affrontare il lago con più sicurezza , e oggi è l’ideale, visto il tempo che si è scatenato questa notte, e che non sembra finito ancora. Saliamo e quando vedo queste due coppie , di cui una con un bambino di sette mesi!! Mischiarsi al resto della povera gente , mi immagino l’imbarazzo è l’invidia che stanno suscitando al resto degli ospiti , e penso : una piccola soddisfazione per queste povere persone vedere che anche queste coppie così raffinate devono rischiare la vita e devono sedersi sulle panche tutte bagnate e sporche e  come loro giocarsi la vita rischiando come loro fanno tutti i giorni. Come per l’altra volta si aspettano gli ultimi ritardatari e il barcone parte verso le ore 08:30, nell’attesa riprende a piovere. Naturalmente durante la notte il barcone è rimasto ormeggiato e durante il temporale si è riempito e bagnato tutto internamente , svuotamento con bottiglie di acqua e secchi improvvisati , ma le panchine , dove tutti ci siamo seduti sono bagnate. Prima di partire vengono caricati: due letti di legno smontati, Sacchi con materiale sconosciuto, sacchi di pesce, uno dei quali mi viene sbattuto sul braccio sx è così mi ritrovo il giubbotto con una bella puzza di pesce che mi accompagnerà per tutta la vacanza, visto che non mi fido senz’altro a farlo lavare qui. Sacchi che naturalmente presentano vistosi buchi da dove fuoriescono teste e pinne di pesce. Si parte tra la gioia di tutti i partecipanti di questa avventura, riesco a immortalare prima della partenza la tazza del cesso di fortuna che è stata piazzata sulla cima della poppa, proprio dove sono seduto io, a pochi metri, tazza di un cesso che scarica direttamente nel lago, naturalmente senza nessuna protezione visiva al resto dei viaggiatori, speriamo di non averne bisogno e speriamo anche che nessuno ne abbia bisogno. Ma questa è l’Africa, chi non ha mai visto tutto questo la prima volta rimane shoccato ,ma poi diventa puro folclore. Dopo solo mezz’ora la pioggia si unisce ad un serio temporale, il telone che ci copre presenta dei buchi e oltre a quelli l’acqua si accumula creando pericolose sacche che qualcuno della navigazione cerca di bloccare , provocando vistose entrate di acqua sulle teste dei passeggeri che sono seduti in posizione centrale, io ho trovato posto sul laterale ma anch’io non posso evitare che l’acqua lateralmente, soffiata dal vento, non mi bagni la schiena. È una situazione assurda che non pensavo di subire, mi infilo il giubbino di salvataggio ,che questa volta mi viene consegnato quasi nuovo, e mi chiudo a riccio con il cappuccio in testa , non c’è possibilità di muoversi, la scafo è zeppo e ognuno deve prendersi la sua razione di acqua e disagio. Ma lo scafo si comporta bene e benché sollecitati dalle onde provocate dal temporale, il beccheggio è inferiore al primo boat preso ☺. Però dopo un’altra ora di navigazione il mio stomaco inizia a darmi segni di vomito, avrò vomitato tre volte nella mia vita, e se succede questa volta è veramente triste, colazione leggera per questa traversata ma non è servito a niente. Mi concentro e cerco di respirare e deglutire l’acidità che mi sale dallo stomaco, poi individuo la causa di tutto ciò: il tanfo che mi giunge, dall’inizio partenza, dei pesci nei sacchi, mischiato agli altri odori che potete immaginare senza che ve li descriva, mi sta provocando questo imprevisto fastidio. Il barcone si ferma su un’altra isoletta per caricare altre persone, come l’altra volta i passeggeri si stringono per dare posto ai nuovi ospiti, molti si sistemano all’esterno del telone, sotto la pioggia battente che non accenna di diminuire. Mi viene in mente: NOÈ e la sua arca, mancano solo gli animali grandi ma il resto c’è tutto. Ripartiamo e lo stomaco, che si era calmato riprende la sua situazione, avviso il mio vicino che potrei aver bisogno di espellere e lui mi fa cenno di farlo pure nel fondo del barcone, dove oltre all’acqua si trovano bagagli sparsi, mi preparo con il fazzoletto ma decido di resistere a tutti i costi, mi immagino che spasso avrebbero tutti gli altri passeggeri di colore, io purtroppo questa volta l’unico bianco, a vedermi vomitare, quando loro con bambini piccoli e non al seguito stanno resistendo alla grande a questa traversata maledetta. Non lo so come ho fatto ma sono riuscito a controllare la situazione è arrivare ad Entebbe senza vomitare, sono tra gli ultimi a lasciare il barcone, vista la mia posizione di seduta, scendo e cerco disperatamente il mio pick up, che puntualmente mi vede, e senza fatica, vista la differenza di colore e mi porta alla macchina. Passiamo in mezzo a un casino inverosimile, passeggeri che lasciano e passeggeri che aspettano la partenza delle ore 14, ha piovuto anche qui è quando piove tutto diventa uno scarico a cielo aperto, ma la vita prosegue e ognuno cura il suo business, chi fa da mangiare, chi lava i piatti e non si Capisce con quale tipo d’acqua, chi non fa niente e guarda gli altri sbattersi, è un mondo a parte, e l’Africa dei poveri. Arrivare alla mia guest house e richiudersi alle spalle tutto questo è come sognare ad occhi aperti, sono sempre in Africa, ma dopo questo cancello trovo una diversa situazione, più accettabile, più vivibile. Mi accoglie il sorriso amico di Susan è una camera più attrezzata dell’ultima, con vista cui lago e ampi divani all’esterno riparati da una ampia gronda. Decido di saltare il pranzo per lasciare al mio stomaco, il tempo di recuperarsi e chiedo di avere la colazione al posto della cena, visto che domani mattina i miei compagni mi recupereranno alle ore sei del mattino. Intanto esce un sole benefico e dopo essermi recuperato totalmente mi straio all’esterno sino alle ore 17, ringraziando di essere qui sano e salvo e con il sole che mi sta asciugando la zaino e il resto dei vestiti bagnati. Finisco la serata rispondendo alle varie email, arrivate durante il giorno e navigando, finalmente con una decente connessione sul web.

Martedi 22/12/14 

Non avendo avuto il tempo di scrivere il diario ieri,  causa trasferimento a jinja con i miei compagni di viaggio, Ivan e Rossana, riprendo oggi dicendo che effettivamente la città di jinjia si differenzia dalle altre, per via della passata influenza indiana. La quale tuttora possiede una sua colonia numerosa che vive questa realtà africana con tenori di vita superiori ai locali ugandesi, fatta di attività proprie ben redditizie. Oggi visita breve a piedi, sino alle rive del Nilo dall’hotel eden rock, nostra sistemazione a jinjja, poi visita al mercato di jinja, ritorno all’hotel e relax sino alle ore 16.

Faccio fatica a scrivere il diario giornaliero, le giornate sono cadenzate da programmi interessanti ma intensi che non mi lasciano il tempo e la voglia di riassumere giornalmente quello che facciamo. Oggi cerco di descrivere sommariamente quello che abbiamo fatto nei giorni precedenti. Il giorno 23/12 siamo partiti molto presto e abbiamo visitato in tarda mattinata il parco :  ziwa rhino sanctuary , parco istituito per il ripopolamento dei rinoceronti in Uganda, i quali erano stati sterminati da irresponsabilità governative ecc. Ripreso il trasferimento per il pernottamento presso il Nature Lodge, campo tendato situato vicino al parco omonimo : fort murchison , giornata pesante per il Lungo trasferimento e arrivo dopo le ore 18:30. Tempo per una doccia e poi cena e a letto stravolti !!

 

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Giorno 24/12

Sveglia mattutina per cercare di vedere gli animali alle prime luci dell’alba, per poi arrivare alle rive del fiume Nilo e risalire a bordo di un boat le sue acque Sino alle cascate più alte di questo famoso fiume africano, arrivati ai bordi delle cascate scendiamo e risaliamo a piedi la parte esterna delle cascate per arrivare al top ed essere ripresi dal nostro driver: Denis, con il fuoristrada che useremo per tutto il tour. Prima di tornare al campo tendato, altro giro nel parco sino al tramonto del sole per cercare altri animali da fotografare, vana impresa servita solo a farci arrivare al buio al campo e di conseguenza tutto il resto al buio. Valigie per la partenza del giorno dopo e a letto stravolti di nuovo.

25/12

Natale in Africa 

Mattino ancora un breve game drive all’interno del parco murchison per poi dirigerci verso la cittadina di kibale, trasferimento pesante per la distanza è per le strade usate, arrivo dopo le ore 18 alla nostra sistemazione: kibale forest camp. Veniamo fermati alla reception per assistere ad una danza di benvenuto che un corpo di ballo, formato da sole donne locali, sta effettuando per gli altri ospiti presenti. Dopo una mezz’ora manifesto la volontà di avere le nostre tende per poter scaricare i nostri bagagli e farci una doccia, tentano di rifilarci una tenda veramente piccola per due persone e immediatamente sollevo obiezione a tutto questo. Veniamo invitati a cenare con la promessa di trovare una sistemazione alternativa per la fine della cena , così Ivan avrà la fortuna di avere una tenda da solo di livello superiore alla nostra assegnata ma comunque anch’io avrò la soddisfazione di avere una tenda da solo , senza avere il pensiero che al mattino potrei sentire la sveglia di Ivan , il quale per tutta la durata del tour doveva svegliarsi per effettuare la preghiera mattutina contemplata nella sua filosofia religiosa di derivazione buddhista.

26/12/14

Problemi di Energia elettrica al mattino e sveglia in ritardo, colazione in velocità e poi al punto di ritrovo del np kibale per il tracking degli scimpanzé, più di tre ore con una Guida ranger molto brillante e simpatica. La parte più avventurosa è stata inseguire uno scimpanzé a terra nella foresta e visti i rami e il terreno umido che ricopre la foresta, loro ambiente naturale, vi assicuro non è stata una passeggiata. Comunque tutto questo dopo averli osservati in gruppo, mentre si nutrivano sugli alberi e dove onoravano la nostra presenza con abbondanti defecazioni che hanno colpito qualche persona troppo fiduciosa nei loro confronti, le quali insistevano a restare verticalmente sotto i rami occupati dagli scimpanzé per poterli fotografare a più non posso. In questa situazione di stallo, ponete attenzione alle formiche a terra e sigillatevi il collo e la testa con un cappello, perché dall’alto questi piccoli insetti cascano e se entrano nei vostri indumenti vi renderete conto di quanto sono fastidiose e dolorose le loro punture. Ore 13:30 ci fermiamo sulle rive di un piccolo lago, creatasi sul fondo di un cratere, uno dei tanti che sono presenti in questa zona, pranzo in compagnia di un acquazzone equatoriale, che ci trattiene oltre il tempo dovuto. Poi in viaggio verso il trasferimento verso il np. Queen Elisabeth, con sosta nel punto segnato che rappresenta il passaggio della linea equatoriale per una foto ricordo. Arrivo al Bush lodge, splendido esempio di integrazione di un campo tendato in riva al lago Eduard, in compagnia di ippopotami e altri animali di questo parco che sarà visitato domani .  Cena sotto le stelle ad una altezza di circa 1000 metri, a lume di candela in compagnia di altre trenta persone che come noi stanno visitando l’Uganda e le sue bellezze naturalistiche. A letto presto per la sveglia mattutina che domani ci aspetta, per partire presto con la speranza di riuscire a vedere più animali possibile.

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27/12/14

Verso le ore 04 del mattino mi sveglio per la toilette e quando esco dalla tenda per dirigermi ai bagni esterni vedo un enorme ippopotamo che sta brucando l’erba nei pressi della nostra tenda, controllato a vista dalla sorveglianza del lodge, lo aggiro e dopo aver usufruito del bagno mi soffermo ad osservare questa scena che chissà se avrò ancora occasione di vedere nella mia vita. Partenza in orario e subito all’interno del parco queen Elisabeth, ma benché partiti alle ore 06:00 pochi animali si presentano ai nostri occhi, sino alle ore 10 solo i soliti animali piccoli ma niente di speciale, poi finalmente vengono avvistati due leoni e tutti si precipitano al punto di migliore osservazione. Qualche foto da lontano e poi un po’ delusi ci dirigiamo a pranzo vicino al porto di kazinga chanell, alle ore 14 gita di due ore sul canale di questo parco. Costeggiamo la sua riva dove abbiamo potuto ammirare, sulle sponde del fiume, elefanti, ippopotami, bufali, coccodrilli e svariati uccelli, nel loro ambiente naturale, completamente liberi di comportarsi a loro piacimento e senza problemi fotografati dalle numerose persone che assieme a noi erano salite sul boat, a due piani, adibito a questo, chiamiamolo safari, sul fiume !! Da consigliare.

Alle ore 16 ci dirigiamo ancora al parco del mattino per cercare di vedere ancora animali al tramonto e alla fine riusciamo a vedere, sempre purtroppo a distanze non proprio ragionevoli, altri due leoni, una coppia. Finalmente alle ore 20 torniamo al nostro campo tendato, dove dopo, aver cenato ci vengono assegnate altre due tende, posizionate all’entrata del campo è decisamente più spartane delle prime, posizionate in riva al lago. In questa occasione eravamo già stati avvisati del cambiamento ma non pensavamo che fosse così diverso e penalizzante, alla fine Ivan dormirà con Rossana, la quale spaventata dalla distanza che intercorreva tra le due tende e dalla presenza esterna degli ippopotami non intendeva dormire da sola con questi pensieri. Così altra notte da solo in una tenda enorme e anche se spartana, a mio parere comoda. Vorrei precisare che dormendo tutte le notti con i tappi per le orecchie, il sott. Non ha sentito tutti i rumori degli animali che popolano questi luoghi e che invece i miei compagni hanno condiviso !! Domani finalmente conosceremo la famiglia ugandese che ci ospiterà per i prossimi tre giorni e incontreremo anche il referente ugandese: julius,  socio del referente italiano di questo tour Operator ugandese.

 28/12/14

Partenza all’alba per trasferimento a Kisoro, per alloggiare presso l’home stay locale dove per tre notti dormiremo e mangeremo con una famiglia di locali. Arrivo verso le ore 17 e stop nell’ufficio di Gorillas Coofee tour, dove incontriamo julius e dove saldiamo il nostro viaggio in contanti a lui e riceviamo regolare fattura. Veniamo accompagnati da Denis in una zona fuori dal paese, situata in una valle adiacente al lago mutanda, un po’ scomoda e con una strada sconnessa ma in una zona veramente tranquilla. Qui esistono case povere e case più agiate, una di queste ultime appartiene a Robert, il quale vive con la sua famiglia e alcuni suoi parenti stretti. Una costruzione recintata con all’interno tre costruzioni separate adibite alla vita di questa piccola comunità locale. A noi ci vengono assegnate tre stanze singole, mai avrei pensato ad una simile fortuna, bagno in comune e ampia sala a disposizione. Unico svantaggio, la corrente elettrica viene fornita da due pannelli fotovoltaici ed è solo sufficiente a dare l’illuminazione ma non può dare la corrente alle prese, di conseguenza si deve tener conto di tutto questo, già prima dell’arrivo, perché se si vuole ricaricare i nostri vari apparecchi tecnologici si può solo contare sulla gentilezza di Denis che ogni sera portava i vari cell, camere ecc in paese per sottoporli a ricariche intensive presso delle postazioni adibite a tutto questo. Oppure ci si attrezza, come il sott, con una batteria tampone, già prevaricata in Italia, con la quale ho potuto sopperire a tutto questo disagio tranquillamente e senza dover affidare i miei apparecchi in mani di estranei.Cena con tre componenti della famiglia e acquazzone notturno, in questa zona dell’Uganda purtroppo in questo periodo è molto facile avere piogge durante il giorno e questo pensiero ci accompagnerà per tutta la notte, visto che al risveglio avremo il trekking dei gorilla, per il sott, il motivo principale di questo viaggio quaggiù.

 

29/12/14

Durante la notte ancora acqua, sveglia in orario e prime discussioni sulla possibilità che il tempo ci danneggi il trekking dai gorilla. Ore 06 il nostro driver