Seychelles, a tutta natura

Agosto 2018 - Diario di viaggio di Stefania Altieri
8 giorni

Le Seychelles sono 115 isole incontaminate a 1600 km dalla terra più vicina, nell’Oceano Indiano. Il nostro itinerario inizia da Mahè dove atterriamo per sostarci subito a Praslin, seconda isola dell’arcipelago un tempo chiamata isola delle palme per via del parco naturale di Vallée de Mai (dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità), una lussureggiante vallata dove cresce il Cocò de mer, un seme a doppio lobo dalla forma di bacino femminile.

Le bellissime spiagge di Anse Lazio, Anse Georgette e Anse Volbert coronano la magnifica isola. Ci trasferiamo poi nell’isola di La Digue per visitare le indimenticabili spiagge di Anse Source d’Argent, Grand Anse, Petit Anse e Anse Coco, con le grandi e caratteristiche rocce granitiche, il verde lussureggiante e la sabbia bianchissima. Bellissima la sensazione nell’isola di girovagare in bicicletta da una spiaggia all’altra e sulla panoramica strada mattonata che ne percorre quasi totalmente il perimetro. Altre perle di questo breve viaggio sono gli scorci e i panorami che si conquistano durante i trekking e le escursioni alle isole Curieuse, Felicité, Cocò e le altre minori, dove si possono  vedere le centenarie tartarughe giganti e fare snorkeling  tra i pesci colorati che popolano questi mari.

1° giorno Praslin – Vallè de Mai

Partiamo con la Qatar Airlines, facciamo scalo a Doha e arriviamo puntuali a Mahè. Dall’aeroporto raggiungiamo il porto per imbarcarci per Praslin. La traversata non è delle migliori (piove e il mare e mosso). Quando arriviamo, dopo 1h e 15’ troviamo Harold, l’autista della padrona di casa, che ci porta alla villa di Muriel dove ci sistemiamo. Decidiamo di andare subito a Vallè de Mai. E’ la soluzione migliore perché ha smesso di piovere, ma è ancora molto nuvoloso. In 20 minuti arriviamo all’ingresso del sito. Quest’area, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è il parco più importante delle Seychelles. Il Coco de Mer, la palma che contraddistingue questo arcipelago, cresce esclusivamente nelle isole di Praslin e nella vicina Curieuse. Gli alberi sono enormi: raggiungono i 40 metri di altezza e possono arrivare a un’età di circa 800 anni. Facciamo il giro con Vincenzo, l’unica guida italiana, che ci racconta aneddoti sul sensuale seme più grande del mondo che viene anche chiamato Coco d’Amour e raffigurato nel timbro sul passaporto. Facciamo la prima parte del percorso con lui, poi ci lascia al punto panoramico e torniamo da soli percorrendo la strada più lunga per completare il giro. Quando usciamo, dopo due ore di piacevole passeggiata, ci aspetta Harold. Ci facciamo lasciare in centro a Cote D’Or per fare un giro. E’ domenica e molti negozi sono chiusi. Prima di cena viene Elena, una ragazza piemontese che si è trasferita a Praslin per amore, per accordarci sull’escursione del giorno dopo. Chiacchieriamo con lei di tanti aspetti della vita Seychellese e dopo una lauta cena, soddisfatti, andiamo a dormire.

2° giorno Praslin – escursione Curieuse e S. Pierre

Dopo la gustosa colazione di Muriel, andiamo a piedi alla spiaggia di Anse Volbert, dove si parte per l’escursione con la barca di Stephen, il marito seychellese di Elena. Prima tappa della gita è la spiaggia di Ile Curieuse, dove c’è il centro di ripopolamento e tutela per le tartarughe giganti di terra. Si visita anche la nursery dove ci sono quelle più piccole. Da qui si fa una passeggiata molto piacevole di una mezz’ora fra le mangrovie per arrivare all’altro capo dell’isola alla spiaggia di Anse St Josè, dove si trova la Casa del dottore (che ospita un piccolo museo) e dove è in preparazione un ottimo barbecue per pranzo. Il buffet preparato per noi da Elena e dai suoi collaboratori è eccellente, oltre che abbondante: riso, ottimo pesce, pollo, dolce alla banana, succhi di frutta ed acqua. Bagni e relax in spiaggia fino alle 14,30 quando viene a riprenderci la barca, che sulla rotta del ritorno fa una sosta per lo snorkeling a St Pierre. Il mare è un po’ mosso e il cielo ancora nuvoloso, ma incontriamo i primi pesci seychellesi. Si torna intorno alle 16,00. Un paio di ore libere ad Anse Volbert prima di preparci per la serata. Elena viene a prenderci con il suo pick up per portarci a Villa Dorigo, dove la cuoca Mariette ci ha preparato un’ottima cena creola.

3° giorno Pralins – Anse Georgette e Anse Lazio

Destinazione costa nord-ovest dell’isola, Anse Georgette è considerata una delle spiagge più esclusive delle Seychelles. Visto che il cancello apre alle 10 e non abbiamo fretta, decidiamo di prendere l’autobus fuori casa di Muriel. Dopo 30 minuti di attesa e 45 minuti di strada arriviamo all’ingresso del Lemuria Resort, dove hanno la lista che permette l’accesso giornaliero con i nostri nomi. Attraversiamo il campo da golf immerso nella più lussureggiante vegetazione tropicale e dopo una ventina di minuti, arriviamo ad Anse Georgette che è semplicemente meravigliosa! Il mare brilla e le onde impetuose non ci spaventano, andiamo subito in acqua a rinfrescarci, il sole scotta e fortunatamente le palme ci regalano un po’ di riparo. Restiamo fino alle 14,00 quando viene a prenderci Harold che ci porta con il suo camioncino ad Anse Lazio facendo tutto il giro dell’isola. Anse Lazio ha la fama di essere la spiaggia più bella dell’isola, la sabbia è sottile e bianca. Il mare è abbastanza profondo da poter fare il bagno anche con la bassa marea. Le estremità della baia sono dominate da grossi blocchi di granito che offrono anche un piacevole riparo per un po’ di ombra e riposo. Oltre le rocce si apre un’altra caletta in un’ambientazione paradisiaca. Foto, bagni in mare e relax fino al tramonto. Ci viene a prendere il nostro Harold per riportarci a casa. Docce a tempo di record e alle 19.30 siamo al Ristorante Laurier per un’ottima cena.

4° giorno La Digue – Grand Anse, Petit Anse e Anse Coco

Partenza dal Porto di Praslin alle 9. Dopo 15’ di navigazione siamo al jetty di La Digue dove vengono a prenderci dal Residence Chez Michelin. La guesthouse è vicinissima al porto. Ci sistemiamo nelle camere e prendiamo subito le biciclette che useremo per tutto il periodo del soggiorno. Ci dirigiamo pedalando tra vari sali e scendi verso Grand Anse. La strada è immersa in una fitta vegetazione ed è costellata da casette e bancarelle che preparano invitanti frullati di frutta tropicale. La strada termina davanti all’unico ristorante della zona. Qui lasciamo le biciclette e ci affacciamo. La spiaggia è molto lunga e profonda. Il mare è mosso e non c’è ombra. Da Grand Anse si prosegue a piedi per 5-10 minuti verso nord-ovest sul sentiero indicato. Anche a Petit Anse non c’è ombra, verso monte ci sono solo alcuni ripari costruiti con foglie di palma e bambù. Anche questa spiaggia è molto bella e ci sono pochissime persone, la sensazione è sempre quella di grande pace e tranquillità. Ci incamminiamo verso Anse Coco. Il percorso è più lungo e impegnativo. La vegetazione è ricchissima, il sentiero si inerpica oltre le rocce prima di arrivare alla bella spiaggia. Occorrono circa 30 minuti facendo il percorso con calma ma ne vale la pena, ogni scorcio merita una foto. Percorriamo tutta la spiaggia fino alle rocce in granito che si trovano nella parte opposta, scopriamo un’insenatura nascosta dietro ai massi, qui l’acqua è molto bassa e calma, sembra un angolo di paradiso!

5° giorno La Digue -Anse Severe, Anse Banane, Anse Patate, Anse Fourmis

Dopo la colazione fai da te, alle 8,30 partiamo con le bici per Anse Severe e le altre spiagge. E’ molto piacevole passeggiare in bici lungo l’isola perché l’assenza quasi totale di auto la rende a dimensione d’uomo. Anse Severe è molto bella e lunga, con la barriera corallina e tanti pesci. Proseguiamo fino ad Anse Banana e Anse Fourmis dove finisce la strada. Facciamo tante foto agli scorci che ci si presentano, c’è anche la classica palma che orizzontalmente si tuffa nel mare. Ci fermiamo nel baracchino Takatama che prepara ottimi piatti di frutta, sandwich e succhi buonissimi. E’ un po’ nuvoloso per cui è il momento giusto per arrivare con le bici alla strada ripida che porta al Belle Vue, che raggiungiamo in un’ora di camminata tranquilla a piedi (troppo ripido per le bici). Pranzo e foto dall’alto al bel panorama. La discesa è più veloce. Riprendiamo le bici e andiamo a farci il bagno a Anse Reunion. Ceniamo a Villa Hortensia a base di pesce grigliato e rientriamo alla base a piedi con una piacevole passeggiata.

6° giorno La Digue Ile Cocos e Ile Félicité (Escursione in barca)

Partenza alle 9 per la gita in barca. Prima sosta di fronte a Felicitè, dove sbarcano quelli che non fanno snorkeling.  La seconda tappa è Ile Coco fra i giganteschi massi granitici neri che sono un po’ il simbolo di La Digue. La barriera non è un gran che, ma ci sono moltissimi pesci tropicali e tartarughe. Terza tappa snorkeling tra Grande e Petit Soeur, dove avvistiamo uno squaletto. Arriviamo sull’isola di Felicitè dove ci preparano il pranzo a base di riso al curry, insalata, pesce alla griglia. Passiamo il resto del pomeriggio ad Anse Sourse D’Argent esplorando le sue numerose calette. Vi si accede arrivando in bici attraverso l’Union Estate, una proprietà privata accessibile e percorribile a piedi e in bici.  Nella grande piantagione di cocco e vaniglia si trova anche un grande recinto con un allevamento delle grandi tartarughe, tipiche delle Seychelles. Da dove si lasciano le bici, si prosegue a piedi ed inizia il bellissimo percorso tra rocce e insenature con bellissimi scorci sul mare e sull’entroterra. La zona è molto frequentata e ci si intrattiene fino al tramonto in alcuni baretti che vendono frutta, frullati e bibite. La sera ceniamo al Ristorante Patatran e facciamo una piacevole passeggiata con meravigliosa stellata.

7° giorno La Digue – Trekking Anse Marron – Anse Sourse D’Argent

L’appuntamento con Rondy è alle ore 9.00 davanti alla pista dell’eliporto. Ci portano con una macchina elettrica fino a Grand Anse, punto di partenza del trekking. Verso le 9.15 ci incamminiamo lungo il percorso che, dapprima inizia con una fitta vegetazione di mangrovie e poi prosegue con una foresta tropicale di palme, felci e altri alberi. Dopo poco ci ritroviamo di fronte al mare che costeggiamo rimanendo ad una ventina di metri dalla spiaggia. Qui inizia una stradina che si inerpica lungo la costa passando in parte nella foresta, in parte sui tipici massi di granito. Camminiamo, attraversiamo piccoli corsi d’acqua, superiamo cunicoli e passaggi stretti, ci arrampichiamo tra le rocce e in alcuni punti le scavalchiamo. Il percorso non è facilissimo, a tratti impegnativo, ma ogni ostacolo superato è una conquista. Rondy, che fa il percorso scalzo, ci aiuta ad ogni difficoltà. Le guide partono sempre scaglionate in modo da non creare ingorghi durante il trekking. Dopo un paio d’ore di cammino e alcune pause foto, arriviamo ad Anse Marron. Sono circa le 11.00, facciamo un bel bagno rigenerante nella piscina naturale dietro alle massicce rocce battute dalle onde. Mentre ci riposiamo, Rondy ci prepara un enorme piatto di frutta tropicale per pranzo. Rimaniamo un paio d’ore in questa bella spiaggia. Verso l’una ripartiamo per la seconda parte del trekking. Camminiamo ancora per un’ora e mezza prima di prendere una barchetta che ci porta ad Anse Source D’Argent dove finisce il trekking. Torniamo a La Passe per lo shopping dell’ultimo giorno. Ceniamo da Lindy, in una villetta molto carina di una famiglia del posto, con una veranda dove hanno allestito il nostro tavolo. Ottima cena!

8° giorno Tour Mahè

Partiamo con il ferry delle 7 che passa a Praslin e in un’ora e mezza arriva a Mahè. Anche questa traversata non è proprio tranquilla. Ci aspetta il nostro driver per il giro dell’isola di Mahè. E’ spettacolare, con massi grigi che costellano i pendii verdeggianti che emergono ripidamente dall’oceano blu per formare una catena di vette avvolte dalla nebbia. La città di Victoria, l’animata capitale commerciale e amministrativa delle Seychelles, è rannicchiata sotto le montagne sulla costa orientale. E’ domenica ed il mercato è chiuso, ma vediamo il tempio indu e la torre dell’orologio. La prossima tappa è la famosissima spiaggia di Beau Vallon, lunghissima e soffice. Andiamo al Belvedere di Takamaka per un colpo d’occhio spettacolare. Nell’entroterra passiamo alla Missione di Sans Soucis, dove prima della dichiarazione di indipendenza è andata in visita la regina inglese Elisabetta. Andiamo a vedere una delle tre cascate dell’isola (la più alta), Sauzier waterfalls. E’ il periodo secco e non c’è tanta acqua, ma è divertente vedere i locali fare i tuffi dalle rocce. Ci dirigiamo verso sud e ci fermiamo ad Anse Takamaka, una delle spiagge più belle e sulla strada del ritorno verso l’aeroporto ne vediamo tante altre. Respiriamo a pieni polmoni il senso di libertà e di natura incontaminata durante l’ultimo tramonto in Paradiso.

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